una distesa infinita di erba che arriva all’altezza della vita dell’esile figura come fosse una di quelle statue di cui nonostante se ne conosce il valore, le si lascia lì, abbandonate alle intemperie… la ragazzina con la mantellina gialla immobile in mezzo a quella distesa verde con lo sguardo perso verso l’orizzonte poteva essere scambiata per molte cose… poteva anche trattarsi di un albero le cui radici sono salde al terreno su cui si trova… potrebbe trattarsi di un ancora gettata in mare fissa sul fondo… potrebbe essere molte cose… ma era semplicemente una ragazzina di appena undici anni la cui mente disegnava in quella distesa infinita di verde, con l’ausilio della sua fantasia, un mondo diverso da quello che era in realtà… per questo motivo non riusciva a staccare gli occhi (la mente) da quel luogo così lontano eppure così vicino a lei… nemmeno la pioggia poteva turbare i suoi pensieri, nulla avrebbe frantumato il suo mondo di cristallo… lì, proprio su quella collina un enorme albero silente stava… silente, poichè nessuno più si recava da lui per implorare consigli alle sue sagge fronde… nessuno più credeva nella saggezza della natura anzi tutti tentavano di sradicarla e le nuove generazioni avevano preferito dimenticare i tempi d’oro in cui gli alberi erano la vera ricchezza dell’umanità… così lui in silenzio osservava e attendeva il giorno in cui anche le sue radici si sarebbero raggrinzite perdendo la loro linfa vitale… ma quel giorno nessuno avrebbe pianto per lui poichè nessuno avrebbe ricordato la sua esistenza… nessuno… tranne forse quella bambina che lo osservava da lontano come se lo vedesse veramente… ma… no. Questi erano pensieri di una povera mente vecchia e solitaria… poichè nessuno mai lo avrebbe più interpellato.
la bambina si posizionò davanti l’albero e riprese a fissarlo con più intensità.. e quell’albero si rese conto che non c’era bisogno di parole, domande o quant’altro.. tutto ciò di cui lui aveva bisogno era che qualcuno dopo cosi tanto tempo credesse in lui… e quella piccola ragazzina lo aveva reso felice solo con quello sguardo intenso pieno di parole, emozioni, pieno di fantasia.