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L’angelo camminava a pochi passi da lei, ma lei non lo sapeva.

 

Di lì a poco l’avrebbe scoperto e ne sarebbe rimasta sorpresa e incredula. Ma ora camminava spedita senza curarsi di lui. Quando si fermò al semaforo rosso fu attratta dagli occhi di un vispo bambino sorridente, ma una ciocca di capelli sfuggì dal morbido chignon, le accarezzò il viso facendole distogliere lo sguardo. L’angelo stava cercando un contatto con lei e lo avrebbe trovato in un modo o nell’altro. Davanti alla vetrina di abiti variopinti ed estivi, poté specchiarsi nel riflesso del vetro e le sembrò di vedere dietro di lei un giovane bellissimo, biondo e con due grandi ali. Si girò di scatto, ma solo passanti che chiacchieravano amichevolmente fra di loro. Si guardò intorno ma della figura angelica neanche l’ombra. Pensò di essersi sbagliata e si era appena convinta di questo quando sentì una leggera brezza sfiorarla piano, cercò di capire da dove provenisse quel dolce venticello, alzò gli occhi al cielo e vide qualcosa di candido e luminoso che batteva grandi ali piumate. Cominciò a respirare intensamente, pensò di avere le allucinazioni e si adagiò su una panchina di marmo cercando di capire cosa le stesse succedendo. Ed eccolo di nuovo. Non era possibile pensò, tutto ciò non era reale. Ma quando lui le si materializzò davanti, ebbe un attimo di timore, poi lo guardò in viso e capi. Lui era un angelo, il suo angelo forse? Delicatamente quella figura singolare le prese le mani e la guardò intensamente e poi sparì. Una piuma candida atterrò sulle sue gambe ed allora si accorse del biglietto, lo aprì e lesse quello che certamente era un indirizzo. Senza pensarci due volte decise di raggiungere l’abitazione indicata sul foglietto, per capire cosa si nascondesse in quel messaggio giunto a lei in maniera davvero insolita. Raggiunse Via degli Angeli in pochissimo tempo. Ad aprirle la porta una fanciulla bellissima, eterea e alata. Le fece strada in un ampio corridoio fino ad una stanza luminosissima, le indicò un soffice sofà e la invitò a sedersi. Mentre si guardava intorno stupita, altri esemplari di donne celestiali si affollarono intorno a lei. Con una grazia quasi divina, la denudarono, la immersero in una vasca ricolma di acqua tiepida e petali rose bianche. Una volta fuori dall’acqua, la avvolsero in un candido canovaccio e la rivestirono con una lunga e morbida veste bianca. Qualcuna le sciolse i lunghi capelli, in modo che i suoi riccioli biondi le ricadessero sulle spalle. Davanti ad un ampio specchio la ragazza si rivide molto simile in aspetto e in grazia alle donne celesti che, per qualche motivo ancora ignoto, si stavano prendendo cura di lei. Le sue ali erano legate con un lungo nastro dorato, i suoi occhi cercavano risposte ma le donzelle volanti le sorridevano senza parlare. L’angelo ricomparve ancora una volta, la prese per mano e la condusse sulla spaziosa terrazza ricolma di fiori variopinti. Quando lui le sciolse il nastro che le bloccava le ali e spiccò il volo, lei lo seguì spontaneamente. Un mormorio proveniente dal basso la costrinse a guardare la strada. Il suo corpo giaceva al centro della via, attorniato da persone sgomente e turbate. Il bambino era salvo e teneva strette le sue piccole braccia intorno al collo della mamma.