Le piante grasse sono diffusissime negli appartamenti e nelle case, forse per le poche cure che richiedono, forse per il loro fascino esotico. In questa area del sito trovi schede di approfondimento su tantissime piante grasse. Le piante grasse, dette anche “succulente”, sono dotate di particolari tessuti in grado di assorbire l’acqua in eccesso, immagazzinandola al loro interno per poi rilasciarla in caso di necessità. Grazie a questa loro peculiarità, le piante grasse possono crescere anche in zone aride: si pensi ad esempio ai cactus delle zone desertiche del Centro-America, che accumulano l’acqua piovana nelle foglie, nei fusti e nelle radici, che infatti appaiono gonfi carnosi in caso di pianta sana e ben idratata.

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Famiglie delle succulente

Le succulente possono appartenere a diverse famiglie botaniche; tra le principali ricordiamo le Cactaceae le Agavaceae, le Aloaceae, le Crassulaceae. Sono piante che in natura si sviluppano tipicamente su terreni pre-desertici, caratterizzati da periodi di estrema siccità a cui si contrappongono periodi di pioggia intensa, e con un’escursione termica di parecchi gradi fra il giorno e la notte. Altre vivono nelle foreste tropicali dell’Africa o dell’Asia, in questo caso prediligono ambienti più umidi e meno luminosi.

Caratteristiche delle piante grasse

 

Per alcune categorie di piante grasse, quali le Cactaceae, le foglie sono sostituite dalle spine: in questo modo l’area di esposizione al sole è minimizzata, riducendo il rischio di seccarsi. Intorno al fusto della pianta si sviluppano areole pelose, ed i fiori crescono attaccati al fusto. Le radici sono in grado di penetrare nel terreno per metri, alla ricerca di fonti d’acqua. La fioritura avviene generalmente nel periodo primaverile-estivo, ma possono occorrere alcuni anni di crescita della pianta prima che questa produca fiori.
Piante grasse in appartamento

 

Le succulente
Le succulente possono vivere bene in appartamento, e nelle zone a clima mite del Sud Italia possono essere tenute all’aperto; grazie alla loro estrema capacità di adattamento, è sufficiente una modesta manutenzione per ottenere buoni risultati. E’ importante che la pianta abbia molta luce e che la temperatura non scenda mai sotto i 5-7°; le innaffiature devono essere piuttosto scarse; è preferibile utilizzare un terriccio poroso e drenante, ed è importante evitare i ristagni idrici che comporterebbero la marcescenza delle radici.

Le cactaceae


La famiglia delle Cactaceae, probabilmente la più nota, racchiude in realtà quasi 3000 differenti specie: alcune di esse sono di piccole dimensioni, anche pochi centimetri di diametro, ed hanno un aspetto globoso, raccolto; altre invece hanno portamento eretto, colonnare. Fra le specie attualmente conosciute, il cactus più alto è il Pachycereus Pringlei, con un’altezza massima di circa 20 metri ed un peso che può raggiungere le 25 tonnellate.

Echinocactus (cactaceae)


L’Echinocactus Anche noto come Cuscino della Suocera, il suo nome in greco significa Cactus Riccio, in quanto ha forma cilindrica interamente ricoperta di spine, che corrono lungo le costole laterali della pianta. Le sue dimensioni possono raggiungere un diametro di 90 cm. Questa pianta è in grado di resistere piuttosto bene al freddo, sopportando temperature anche leggermente al di sotto dello zero termico; per questo motivo non è raro trovare echinocactus esposti sui balconi anche in inverno, nelle pianure del Nord Italia.

Opuntia


L’opuntia è una delle succulente più famose, in quanto produce un frutto commestibile molto diffuso, il Fico d’India. E’ originaria del Centro-America. Non ha un vero e proprio fusto ma un apparato di sostegno costituito da cladodi, più comunemente detti “pale”, di forma ovoidale appiattita, che potremmo paragonare ai rami della pianta; sono ricoperti da uno strato ceroso che impedisce la traspirazione, cosicché la pianta possa mantenere intatta la sua riserva idrica. I fiori sono gialli o giallo-arancio, molto vistosi.

Si narra che gli Aztechi, per individuare il luogo ove costruire i loro insediamenti, dovessero avvistare un’aquila appollaiata su un cactus. La leggenda dice che questo segno fu avvistato su un isolotto all’interno di un lago, dove nel 1325 venne edificata la capitale del regno Tenochtitlan (oggi Città del Messico): il cactus in questione era appunto l’Opuntia, il cui frutto è tuttora raffigurato sulla bandiera della Repubblica Messicana.

 

 

Agave (Agavaceae)


Si tratta di una pianta originaria del deserto del Centro-America; la particolarità di queste piante consiste nel fatto che, in generale, danno luogo a una sola fioritura nel corso della loro vita, a seguito della quale fruttificano per poi morire. Hanno foglie lanceolate molto grandi, carnose, con margini spinosi; possono essere interamente verdi, oppure con una striatura centrale bianco-avorio (Agave Striata), o ancora con due striature laterali gialle (Agave Marginata).

Aloe (Aloaceae)


Questa pianta, originaria dell’Africa, è allevata in generale all’aperto anche perché può raggiungere dimensioni significative. La pianta tuttavia teme le temperature inferiori ai 5°C, pertanto nelle zone fredde deve essere posta al riparo nel periodo invernale. Le foglie sono disposte a rosetta, ma alcune varietà presentano un fusto centrale; in primavera-estate dà luogo a una fioritura sostenuta da un lungo stelo centrale: i fiori sono usualmente rosso-arancio o gialli, raccolti in un’infiorescenza pendente, tubolare.

L’Aloe è da sempre nota per le sue proprietà terapeutiche: gli Egizi la definivano “pianta dell’immortalità”, e pare venisse collocata presso l’entrata delle piramidi per accompagnare i Faraoni nel loro percorso nel Regno dei Morti. Gli Assiri la utilizzavano per le proprietà digestive e depurative, mentre i Maya ne estraevano il succo per la cura del mal di testa. Ancora oggi la pianta viene utilizzata in farmacia per le sue proprietà analgesiche, ricostituenti e depurative, così come in cosmetologia per le sue capacità idratanti, disinfettanti e lenitive.

 

 

Echeveria (Crassulaceae)


Questa pianta, di medie dimensioni e dalle foglie disposte a rosetta intorno ad un nucleo centrale, è una delle più diffuse sui balconi e terrazzi anche di chi ha poco pollice verde, in quanto è facile da coltivare. A seconda della specie, il fogliame può essere liscio, più o meno carnoso, o ricoperto da una peluria, con colorazione che varia dal verde intenso al grigio-azzurrato; in genere non presenta spine acuminate, in qualche esemplare la terminazione delle foglie è piuttosto pungente.

Anche la riproduzione di questa succulenta avviene con estrema facilità, può essere sufficiente semplicemente conficcare leggermente nel terreno, meglio se di torba e sabbia, la parte basale di una foglia staccata dalla pianta madre, e mantenere umido; nel giro di poco tempo, dalla base della foglia si origineranno delle radici, e la piantina potrà continuare a vivere anche senza essere trapiantata – benchè il trapianto sia comunque consigliabile per una questione di spazio.

 

 

Kalanchoe (Crassulaceae)


Nella varietà Blossfeldiana, è una delle piante grasse più decorative per colorazione, poiché produce ripetutamente numerosi fiorellini nelle tonalità del rosso, rosa, giallo o arancio. La pianta raggiunge mediamente i 30 cm di altezza, è piuttosto resistente agli attacchi dei parassiti, in compenso necessita di temperatura piuttosto elevata, è bene non scendere mai al di sotto dei 12-15°.

Epiphyllum (Cactaceae)


Si tratta di una piantina molto decorativa grazie ai suoi fiori, colorati e vistosi, a forma di trombetta, che nascono all’estremità di quelli che potremmo definire i rami della pianta, protuberanze verdi e piatte che si originano dal tronco. La pianta in effetti non presenta foglie, e diversamente dalle altre cactaceae non presenta neppure spine. Necessita di molta umidità, e per la fioritura è importante che trascorra l’inverno alla temperatura di 7-10° e senza luce artificiale.

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